The density distribution and habitat use ofbreeding Crow and Magpie were studied
over 12 900 km2 ofthe plain , by winter roadside counts and observations on the nest site s ofthe
preceeding breeding season. The densities of the two spe cics varied widely (from zero to 3.2
breeding pairs/km2 in the Crow and from zero to 1.9 in the Magpie), despite the adaptability of
the species and the uniformity of the habitat. The limits of the derisity z ones did n o t coincide
with any evident environmental change. The Crow and Magpie replaced one another both in their
geographical distribution and in the local n est placing. The terr itor ie s of the two species were statistically
discriminated by habitat characteristics, of which the most important were the cxtcnsion
of poplar plantations, fields, Acacia woods and buildings. The two species were more segregated
in habitat use in the areas of overlap than in areas of segregation, because the Magpie shifted
in the use of the same 4 important habitat characteristics where it coexisted with the Crow.
We conclude that competitive exploitation of similar resources, behavioural interference and predation
on nests determine in th e Crow and Magpie a mosaic distribution of contiguous terr itorie s
in the areas of coexistcnce, the coexistence changing gradually in to segregation in other zones.
The prevalence of each species in different zones is determined by minor environmental characteristics
of the uniform plain, su eh as prevailing cultivation. lt is unclear how the sharp changes
in density are determ ined in the apparently uniform plain and why both specie s are absent from
a large zone.
La dieta del barbagianni è stata studiata mediante analisi delle borre raccolte in una
stazione della Sardegna, ove la dieta di questo rapace era scarsamente conosciuta e ove la mammalo
fauna è diversa da quella dell’Italia continentale. Le prede più numerose sono state i Roditori,
con specie dominanti Mu s musculus e Suncu s etruscus. Rattus rattus è stata la specie più rappresentata
come biomassa. Sono descritte le variazioni stagionali nei seguenti indici: no prede per
barra, peso medio prede, pasto medio, rapporto lnsettivori/ tot. prede, diversità prede. L’alto
indice di diversità dimostra una relativa stabilità am bientale.
l parametri della dieta sono confrontati con quelli riscontrati in altre regioni italiane e
mediterranee, allo scopo di valutarne l’affinità faunistica.
Si esaminano alcune potenzialità teoriche dell’uso dell’ornitofauna per la costruzione
di indici sintetici, cioè di strumenti che esprimono entità non misurabili in sè, combinando le
indicazioni delle singole specie ornitiche. Dopo una rassegna dei gruppi di indici già in uso comune
(di struttura delle comunità, di nicchia ecologica, di somiglianza) sono proposti, in termini generali,
nuovi indicatori per caratteristiche di: criticità dei fattori limitanti, maturità serale, valore
naturalistico, scientifico, didattico, economico, potenzialità ambientale. Sono suggeriti alcuni
meccanismi di calcolo. Gli indici proposti possono essere utilizzati sia per approcci teorici sia per
applicazioni di valutazione e gestione delle risorse naturali. Il loro sviluppo rithiederà però tarature
e sperimentazioni.
Nella primavera 1983, in un’area aperta alla caccia della laguna di Marano, furono
raccolti due Cigni reali che presentavano segni di grave debilitazione e che morirono nell ‘arco di
un giorno. L’intestino era gravemente intasato da erbe e conteneva un gran numero di pallini da
caccia profondamente erosi, probabilmente per l’azione meccanica e dei succhi digestivi dello stomaco.
Tra i vari contaminanti rinvenuti nei tessuti e negli organi dei due animali il piombo era in
concentrazioni elevatissime, particolarmente nel rene e nel fegato. I reperti necroscopici e analitici
hanno dimostrato che il piombo rnobilizzaro e assorbito nel canale digerente ha portato i due
Cigni alla morte per avvelenamento acuto da piombo. Sono discussi i pericoli di saturnismo per altre
specie di uccelli acquatici in Italia, ed i possibili rimedi.