Il Picchio rosso maggiore utilizza intensamente i pioppeti in coltivazione specializzata,
diffusi nel Nord-Ovest dell’ Italia. L’attività del Picchio è stata studiata mediante rilevamento
delle tracce in un’area campione. Tutta la gamma dimensionale dei pioppi è sfruttata per
l’alimentazione, mentre nidi e buchi per il riposo sono scavati solo in alberi di circonferenza maggiore
di 60 cm. Il Picchio rosso maggiore preleva nell’area di studio circa 1/5 delle grosse larve
di Cossus che parassitano i pioppi.
Il censimento rn ediante metodo del mappaggio ha rilevato la presenza di 19 specie
n idificanti di cui 7 dominanti, con una densità di 103,36 coppie per lO ha. L’alta densità
dell’Usignolo e la presenza de ll’Occhiocotro e della Sterpazzolina, specie non strettamente legate
all’ambiente boschivo, sono da mettere in relazione con la presenza di strati arbustivi. Il
basso numero di non-Passeri formi indica che l’ambiente in studio si trova in uno stadio intermedio
della successione ecologica.
Si esaminano le differenze stagionali nella struttura della comunità di uccelli e
le ampiezze di uso dell’habitat in una piccola isola mediterranea (32 ha) soggetta a forti flussi
migratori. Sono stati individuati 5 tipi vegetazionali in funzione dell’altezza della vegetazione.
La ricchezza di specie e la diversità sono più alte in primavera rispetto alle altre stagioni. Le
specie presenti tutto l’anno mostrano modelli di selezione amhientale diversi dalle altre specie,
assumendo una am piezza di habitat maggiore in primavera. Tutte le specie mostrano un aumento
del coefficiente di variabilità dell’am piezz a di habitat in autunno e in inverno. Tali variazioni
sono l’effetto delle interazioni tra le specie migratrici e quelle residenti.